Jacopo Ricciardi 2010

t28, 2008 - Elaborazione al computer. Stampa digitale inkjet 101x110 cm. (3 edizioni)

JACOPO RICCIARDI

10 aprile – 4 giugno 2010
Inaugurazione sabato 10 aprile  ore 19,00

A Jacopo.
Non pochi i libri di Jacopo Ricciardi. Pubblicazioni di poesia. Certo non di romanticherie varie. Ma di letteratura impegnata. Allo stremo del linguaggio. Presentati da nomi di prestigio, ossequiati da premi di riconosciuta autorità. È la poesia che genera il fare plastico e cromatico proprio dell’esprimersi visivamente. Oppure il visivo ha operato a fondo traducendosi in parole. A volte in versi lunghissimi da essere scritti in orizzontale sulle pagine a stampa. Il guardare nella nebbia dell’esistente è pratica quotidiana per Jacopo Ricciardi, sin dall’infanzia, sollecitato nella casa genitoriale da oggetti imprevisti provvidi e improvvisi al contempo. Storie di artisti ancor giovani negli anni sessanta. Il periodo delle avanguardie artistiche e ideologiche. Bene, lo studio di Jacopo, all’ultima visita, forse non più di un anno fa, reificava questa nebbia. Un nitore soffuso di volti lo riempivano, presentandosi a me con ferma evanescenza. Deformati espressivamente quanto basta dal fluttuare aereo di sfumati caravaggeschi. Il dramma dell’oggi. Espressioni dell’animo, sentite, assorbite. Ritrasmesse con vigoria e consapevolezza nella tecnica preferita, laboriosa ed elaborata dell’immagine trattata al computer. Virtuale si direbbe, pronta a essere e più non essere, ritornando alla custodia fedele di un meccanico tecnologico Macintosh, posato sul tavolo, fra mille e mille libri in deposito e disegni. Lì, tanti anche questi, di colore squillante, di composizione disequilibrante, astratta, composita, formale e difforme, stesure di pastello condotte con mano sicura. Disegni precedenti ai volti ora occhieggianti, già visti in parte sulle pareti del premio giovani all’accademia di San Luca in Roma, ora finalmente riuniti in gruppo originario, tutti in formato quadrato centodieci per centodieci, nelle sale della galleria Area24 qui a Napoli, la prima volta. Pronti a viaggiare ancora per Roma e Stoccolma, a confrontarsi con le evanescenze di un nord sognato. Buon viaggio, Jacopo, attendiamo cartoline di saluti e successo, tuo, Nicola Carrino.