Felix Policastro

Felix Policastro nasce il 14 settembre 1961 sulla riva sud dell’Orinoco a Ciudad Bolivar in Venezuela, dove ha vissuto fino all’ età di 11 anni. Vive e lavora nella piana del Vesuvio. La sua ricerca artistica è votata alla definizione del “progetto divino”, e cioè il tentativo di instaurare un rapporto intellettuale tra l’uomo e la natura.Ha tenuto mostre in Italia, Belgio, Londra, Francia, Principato di Monaco, Miami, Sudafrica, Scozia, Iran, Atene.La mostra personale del 1990 “Pluvia”, esposta nella prestigiosa sede a Napoli del Consolato del Venezuela e “Alcabala” nel 1992 a Toulouse in Francia, fissano un momento importante nella ricerca artistica di Felix Policastro; da quel momento inizia un percorso nuovo con l’uso di strumenti innovativi e forme di astrazione arcaica, interrrogandosi sulla necessità dell’arte,in una contemporaneità “disordinata e distratta”.
Nell’anno 2006 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale a Napoli presenta: “ Torno subito” La mostra vuole rappresentare i luoghi del potere: il potere nel corpo, il potere nel corpo sociale. «Credo che il cervello in tutti i suoi aspetti – dichiara Policastro-possa ben essere il simbolo del potere del corpo umano ed è per questo che ho scelto di lasciarne intatta la forma, pur mentre uso diversi materiali volti a rappresentare la poliedricità che sa assumere questo organo pronto a modificarsi istante dopo istante in relazione al kairòs, alle circostanze, all’occasione”. Le sue sculture “attraversano” i luoghi, senza chiuderli o circoscriverli, senza invadere lo spazio preesistente, che in questo caso è spazio naturale, solo in parte modificato dalla cura dell’uomo. Nel giugno del 2010 presenta “NOTEXT” negli spazi del Museo Plart di Napoli con testi in catalogo di: Angela Tecce, Arcangelo Izzo e Marco Petroni che è anche curatore della mostra. E’ presente dal 29 luglio 2011 al 15 gennaio 2012 alla 54 Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi con una installazione dal titolo : “ posizione scomoda” – Una sua installazione è stata esposta nel  quadriportico della Teca  Diocesana di Salerno durante la giornata del contemporaneo, ottobre 2011 – nel 2015 Partecipa con due opere su dischi metallici per segnali stradali a “ Totò benvenuto all’expo” a Milano e Napoli. Lo stesso anno espone ad Eboli, con “Schiavi” negli spazi della Fornace Falcone, testo di presentazione di Marcello Francolini. “Inchiodato” invece, è un’ opera site-specific che l’autore ama definire “Atto d’Arte” e viene realizzata nel Teatro di Somma Vesuviana nell’anno 2017; Il ritmo, l’andamento, la cadenza, l’ordine, la metodica, compongono questo ultimo lavoro strettamente legato alla situazione imbarazzante cui il mondo intero versa. Sue opere sono esposte: Museo Astronomico di Capodimonte a Napoli, a Palazzo Reale di Napoli, nella Quadreria di Palazzo di Governo a Caserta, nei giardini di Bomerano ad Agerola, al Museo sperimentale de L’Aquila, artefuori a Saviano (NA), Museo materiali minimi di Paestum, nella Quadreria del Consolato Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli, Biblioteca di Napoli, Lusciano, e Ostra, Museo della camicia, Alea a Savignano sul Rubicone, MIA Museo dell’Ippodromo di Agnano, e al Plart, Museo dell‘Arte e della Plastica a Napoli. Nel 1996 assieme all’amico Antonio Sgambati idearono la “Festa del Merlo; che ogni primavera si rinnova a Saviano. Si occupa della cura di installazioni nello storico campanile San Michele Arcangelo di Saviano con la sigla On air contemporary art. E’ ideatore della testata “latte” nutre tutto ciò che fa rumore dispaccio di stampa minima in uscita quasi mensilmente liofilizzato senza zucchero – indicato come fertilizzante per terreni aridi.

Felix Policastro, 2021, “ Duel”.  Fiberglass in rilievo, olio su tavola, sagoma in vetro sabbiato 30 x 30 cm

Felix Policastro, 2021, “ Calca”. Olio su cartone riciclato + timbri in acrilici 60×80 cm